La moda vintage anni 60 sa di entusiasmo e voglia di cambiamento. La generazione dei figli di quello che è il baby boom votano il giovane John Fitzgerald Kennedy come presidente degli Stati Uniti d’America, emblema della stessa voglia di progresso e rinnovamento di tutta la società. Siamo nel 1960 e Kennedy è il simbolo di tutto quello che si vivrà in questa straordinaria decade: progresso, cambiamento e voglia di giovinezza. Tutto sino alle prime contestazioni studentesche del 1968.
È il decennio in cui l’uomo fa i primi passi nello spazio. Nel 1969 gli astronauti mettono piede sulla luna. Tutta la moda vintage anni 60 risente di questi straordinari e importanti influssi.
La moda non può rimanere assolutamente ferma e non essere stimolata da questi straordinari cambiamenti.
Gli stilisti sperimentano nuovi colori e materiali e il giovane pubblico del tempo ama tutto ciò che di nuovo e audace gli stessi stilisti vanno a creare.
Mary Quant nel 1963 inventa la minigonna – esiste una diatriba in merito e pare che la paternità dell’indumento sia dovuta al designer futurista André Courrèges che ha realizzato abiti dai materiali non convenzionali – che viene esposta nelle famose vetrine della Boutique Bazaar in King’s Road a Londra.
Quali sono gli elementi caratteristici della moda vintage anni 60?
Esistono nella moda vintage anni 60 dei veri e propri must have. La silhouette degli abiti diventa meno morbida. Soprattutto nelle linee. Queste diventano squadrate. Va di moda l’abito a trapezio. Corto e che lascia gran parte della gamba scoperta. Le gambe fanno mostra di coloratissimi collant e gli outfit sono arricchiti da giacche anch’esse geometriche dette “Boxy”.
La fanno da padrone i contrasti. Le tinte sono forti e anche abbinate tra di loro. Trionfano i pattern bianco e nero. Come anche le stampe geometriche e optical. Vengono utilizzati grossi bottoni o gioielli in plastica per decorare gli abiti. I colletti e i polsi hanno profili colorati. Le scarpe diventano basse. Trionfano il modello bebè e le ballerine con il tacco squadrato.
Muta l’ideale di bellezza femminile. Diventa una ragazzina minuta, sbarazzina e quasi androgina. Una sorta di donna-bambina. Come Lolita – protagonista dell’omonimo film del 1962 di Kubrick.
Il Make Up è tutto concentrato sugli occhi che diventano enormi e dalle straordinarie ciglia finta, la matita nera all’interno dell’occhio e gli ombretti pastello. Mentre in contrasto le labbra vengono lasciate quasi al naturale. Regola aurea che dovrebbe essere osservata ancora oggi.
Chi sono le donne simbolo degli anni 60?
Ancora Audrey Hepburn, la giovane Mia Farrow e la famosa modella Twiggy. Tutte portano il pixie cut. Il taglio corto dei capelli che spopola tra le donne. Mentre il caschetto – taglio tipico dei Beatles – spopola sia tra gli uomini e sia tra le donne. Catherine Deneuve. Yoko Ono. Come anche Jackie Kennedy passa alla storia come la first lady più elegante e chiccosa di sempre. Mai noiosa. Memorabile è il suo abito di Valentino indossato al suo matrimonio con Onassis.
Quali sono gli stilisti in voga della moda vintage anni 60?
In Italia trionfa Emilio Pucci coi suoi foulard e il total look. Pino Lancetti e Mila Schon. Valentino la cui musa è Jackie Kennedy. Il francese Pierre Cardin e Paco Rabanne che lancia la Space Age Couture dalle forme stravaganti e quasi spaziali. Yves Saint Laurent sfila in quegli anni con il famosissimo abito Mondrian. Ancora oggi copiato.
Chi ispira la moda vintage anni 60?
Senza dubbio la Beat Generation – il primo movimento letterario di poesia – gli Hippy – la controcultura pacifista e anticonformista fautrice di una vita libera e spontanea – e infine l’arcinoto Festival di Woodstock tenutosi nell’agosto del 1969 – lezione ancora oggi dello street style più assoluto.
Il più grande insegnamento della moda vintage anni 60 – ancora oggi valido – è di vestirci per noi stesse e per divertirsi e farsi notare e per fare infine le rivoluzioni.
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